CAMPIONATO ASIA-PACIFICO
APPUNTI DI
VIAGGIO
Testo scritto
da me nei panni di Nico Caldarola, per un articolo che poi non è mai stato
pubblicato.
PREMESSA
Per meglio facilitare la comprensione delle prossime
pagine credo doveroso spiegare qualcosa in più sul tipo di gare che abbiamo
dovuto affrontare nel corso del campionato e come ci siamo organizzati.
Le 6 gare che compongono il campionato devono
rispettare un formato prestabilito imposto dalla FIA: da Martedì a Giovedì
ricognizioni, Venerdì mattina verifiche, Venerdì pomeriggio prima tappa, Sabato
seconda tappa, Domenica terza tappa e premiazione. Le prove speciali devono
essere al massimo di
Per quanto riguarda la nostra organizzazione siamo
partiti da casa con due container contenenti la macchina da corsa, il muletto,
il furgone per l’assistenza, le gomme per le prime gare, una quantità di
ricambi e l’indispensabile provvista di pasta e sugo per non sentire troppo la
distanza da casa…
Quello che abbiam portato doveva servire per tutta
la stagione anche se poi, come si vedrà, diversi “fuori programma” ci hanno
costretti a far viaggiare molto altro materiale tra la sede della Top Run e
l’altro lato del mondo.
La partenza per l’Australia e per la prima prova del
campionato porta con sé molti interrogativi sull’opportunità di aver scelto di
investire su un campionato così diverso da quelli di casa nostra. L’aver
disputato metà della stagione scorsa mi ha però permesso di avere un’idea di
quello che stava per attendere, anche se già sapevo che si sarebbe trattato di
esperienze uniche e irripetibili.
Il Rally di Canberra è la seconda gara di Australia
per importanza ma, per unanime parere dei rallysti di laggiù, le prove speciali
sono le più belle in assoluto, molto meglio di quelle che a Perth (
La gara è il massimo dal punto di vista logistico:
direzione gara, verifiche, parco chiuso, parco assistenza e prova spettacolo
sono nello stesso posto mentre le prove percorrono le fitte foreste che
circondano la verdissima capitale australiana.
Particolare curioso: veniamo ospitati in un
campeggio dentro ad alcuni grandi bungalow. Peccato che il vortice di cose da
fare non ci permetta di godere appieno della quiete. In compenso ci ritroviamo
circondati dai canguri che, approfittando del periodo di bassa stagione,
gironzolano indisturbati in cerca di cibo.
Si tratta probabilmente degli stessi canguri che,
nella non lontana foresta di Kowen, monopolizzeranno la scena Domenica. Nel
corso della terza tappa tutti gli equipaggi (e anche noi) si ritrovano a
sfiorare canguri in prova speciale. Comprendo più facilmente il punto di vista
degli australiani che per i canguri non mostrano lo stesso entusiasmo di noi
europei e che li reputano soprattutto pericolosi per la circolazione.
La prova spettacolo di Canberra è la più bella che
abbia mai visto: si disputa nell’impianto di trotto adiacente al quartiere
fieristico e presenta due curve lunghissime che le auto percorrono di traverso
con le due corsie separate da un robusto new jersey e da un pezzo misto sul
prato centrale con salto e tunnel per permettere lo scambio di corsia. La prova
si affronta alla fine di ognuna delle tre tappe e proprio lì arriviamo a
giocarci il secondo posto di gruppo N quando entriamo nell’ultima prova del
rally con soli 2”9 sul giovane Herridge che in questa prova ci ha sempre
battuto. Ci sfidiamo a fianco a fianco sotto gli occhi di migliaia di
spettatori e la tensione si taglia col coltello. Pur andando al massimo
perdiamo ancora 1”9 ma il secondo che avanza è più che sufficiente a farci
festeggiare l’esordio nel nuovo impegno e a guardare con ottimismo al futuro.
Classifica
finale
1. Bourne – Stacey Subaru
Impreza WRC 2.55’41”2
2.
Bates –
3. Crocker – Foletta Subaru Impreza WRX a
1’45”4
4. Caldarola –
Arena Mitsubishi
Lancer Evo VI a 6’20”8
5. Herridge – Carlton Subaru Impreza WRX a 6’21”8
RALLY DELLA
NUOVA CALEDONIA – Nouméa – 1-3 Giugno
Sperduta nel Pacifico, la colonia francese non si
può chiamare un’isoletta essendo circa 500x100 km, i paesaggi sono comunque
quelli delle isole tropicali che tutti sogniamo. Quasi nessuna delle persone
con cui ho parlato in Italia sa dove sia
Al via della gara ci sono una ventina di macchine e
non sono poche se si pensa che l’isola conta 200.000 abitanti… sarebbe come
avere 300 rallysti a Roma!
La lotta in gara è col malese Singh (del team Proton
ufficiale) ed il locale Leyraud (plurivincitore di ogni rally da queste parti)
e al termine della prima tappa abbiamo
Classifica
finale
1. Leyraud – Scott Subaru
Impreza WRX 2.49’17”
2.
Singh – Oh Proton
Pert a
3.
Creugnet – Caillard Subaru
Impreza WRX a 9’18”
4.
Christian – Bensaci Audi
S2 a 15’06”
5.
Thomas – Solia Ford
Escort Cosworth a 18’21”
RALLY DI
ROTORUA – Rotorua (Nuova Zelanda) – 29 Giugno-1 Luglio
Ero già stato in Nuova Zelanda l’anno scorso per
disputare il tradizionale appuntamento iridato, valido anche per
l’Asia-Pacifico. Quest’anno alla serie continentale viene riservato un
appuntamento ad hoc: il Rally di Rotorua. Mi ritrovo quindi a dover ripartire
da zero con le note e l’esperienza dell’anno prima non serve a nulla. In più la
gara è davvero difficile: ricognizioni limitate a 2 passaggi sulle 16 prove
diverse (solo 3 speciali vengono ripetute in gara) per un totale di
Se buona parte delle prove della seconda tappa non
dicono molto, essendo composte da tratti velocissimi interrotti da bivi, la prima
tappa prevede il passaggio sulla prova di Motu che ha fatto la storia del Rally
di Nuova Zelanda quando questo si spingeva fino a qua. Quando ci arrivo in
ricognizione capisco da dove derivi quest’aura di leggenda che avvolge il nome
di Motu per i rallysti di quaggiù. Due prove di 20 e
Il programma delle ricognizioni è sempre molto
intenso; per rilassarmi la sera sfrutto la caratteristica di città termale di
Rotorua e faccio bagni rilassanti, massaggi, fanghi ecc.
Essendo la macchina da gara in viaggio per l’Italia
per le riparazioni corriamo col muletto: un duro lavoro di ricondizionamento
impegna i ragazzi della Top Run per tutti i giorni prima della gara ma i loro
sforzi saranno presto vanificati.
Si parte proprio con le due prove di Motu e una
scelta di gomme non felice mi fa perdere subito terreno da Singh che
addirittura vince la prova 2. E’ ormai buio pesto quando arriviamo a disputare
la terza prova, la lunga Whakarau:
Nelle discussioni pregara con tutti i piloti Motu
sembrava essere il pilastro della gara ma alla fine non incide poi molto: Singh
perde posizioni e chiude 2° di N, il resto della classifica è riservato ai
padroni di casa e vede il dominio assoluto di Bruce Herbert.
1. Herbert – Ryan Subaru
Impreza WRX 3.04’07”2
2. Hawkeswood – Haldane Mitsubishi Lancer Evo 6
a 1’57”7
3. Argyle – Smith Mitsubishi
Lancer Evo 7 a 3’17”1
4. Jones – Bult Mitsubishi
Lancer Evo 6 a 4’52”4
5. Singh – Oh Proton
Pert a 4’55”2
RALLY DI
MALESIA – Melaka – 7-9 Settembre
Novità in Malesia: al mio fianco ritrovo Paolo
Cecchini che a fatica convinco a ritornare a correre mentre Nicola Arena si
occupa solo della parte logistica. L’esperienza delle gare precedenti ci ha
mostrato che fare tutte e due le cose era uno sforzo insostenibile e le
vicissitudini avute in Malesia con la consegna dei containers lo hanno
confermato: attesi per lunedì mattina sono arrivati con 48 ore di ritardo
grazie a una serie di incomprensioni tra spedizioniere, organizzatori e
titolare dell’officina presso cui ci appoggiamo. Tutto è bene quel che finisce
bene: entro in possesso del mio muletto in tempo utile per le ricognizioni.
Ero già stato in Malesia nel 2000 e così, per non
darmi troppo vantaggio, la sede di gara viene spostata
La tipologia di prove non cambia granché: sempre in
mezzo alle piantagioni di palme che, disposte con grande regolarità, creano un
effetto labirinto nel quale ci si sente davvero persi e vedere i frequenti
cambi di direzione non è facile. Inoltre la strada è stretta e la vicinanza
delle piante rende pericolosa ogni curva.
Durante le ricognizioni, nel fare manovra in
un’inversione particolarmente stretta, resto con due ruote in un fossetto …
tutti si fermano per aiutare (anche perché blocco la strada) ed è in questa
occasione che, tra una spinta e l’altra, insegno qualche espressione colorita
agli amici malesi!
Il Rally di Malesia è in profonda crisi: da un lato
la difficile situazione economica dall’altro le lotte di potere in federazione
hanno portato i 50 partenti di 7-8 anni fa agli 11 di quest’anno…
Come già imparato l’anno scorso il fango malese è
qualcosa di terribile: uno strato superficiale denso e colloso si appoggia su
una base compatta garantendo il grip peggiore che non mi sia mai capitato di
sperimentare, non si sta letteralmente in piedi! Ed ecco che, puntualissima, la
pioggia arriva a cadere, violenta come solo all’Equatore, un’ora prima della
partenza. Il parco assistenza diventa una palude, le prove diventano
impraticabili (al punto che gli sventurati al via con piccole auto pagheranno
ai CO tra una prova e l’altra non riuscendo neanche a rispettare i tempi di settore).
Singh e il suo compagno di squadra Jimmy Low si trovano decisamente a loro agio
e si involano. Io e Paolo ci affanniamo a restare in strada e a tenere la terza
piazza, ma è tutto quello che riusciamo a fare senza rischiare troppo. Visto
come sono andate le cose finora è importante arrivare.
La gara si svolge senza alcuna emozione se non
l’iniziale predominio di Jimmy Low sul compagno di squadra grazie a una
migliore scelta di gomme (in tre prove ha guadagnato ben un minuto e mezzo!).
Sabato non piove più e il sole ricompare Domenica e finalmente ricomincia ad
asciugare le strade, anche se davvero troppo tardi.
Singh festeggia la prima vittoria nel rally di casa
e nello stesso momento in cui lui è impegnato a fare baldoria io torno a casa
meditando di rifarmi alla prima occasione.
Classifica
finale
1. Singh - Oh Proton
Pert 3.21’26”
2.
Low Lek Han - Hassan Proton
Wira 4WD a 3’19”
3. Caldarola -
Cecchini Mitsubishi
Lancer Evo VI a 10’13”
4. Lloyd - Gullick Mitsubishi
Lancer Evo VI a 29’41”
5. Rajoo - Rajoo Proton
Satria a 39’21”
Il Rally di Cina ha abbandonato il criticatissimo
percorso dei tempi del mondiale e ora si è spostato, anche per ragioni di sponsor,
molto più a Sud, nella pressoché sconosciuta città di Shaoguan, a
Al mio fianco questa volta Dario D’Esposito, a causa
degli impegni di lavoro di Paolo, che conosco da lungo tempo e che mi naviga
per la prima volta.
A Shaoguan non c’è aeroporto: il modo più
conveniente di arrivarvi è col treno da
Hong Kong e si può quindi dire che l’avventura comincia già al momento in cui
arriviamo alla stazione ferroviaria. La prima classe è molto accogliente: tende
e pizzi dovunque e, con stupore, scopriamo che esistono solo cuccette, ci
sediamo quindi sui letti che ci sono stati assegnati e viaggiamo comodissimi.
Tra Hong Kong e Cina c’è il posto di confine ed è obbligatorio scendere dal
treno con tutti i bagagli, passare il controllo doganale e risalire, un motivo
in più per perdere tempo. Anche grazie ad altre soste ed alla bassa velocità
del treno arriveremo a Shaoguan dopo oltre sei ore. E’ buio e non si vede nulla
della città, però l’albergo è bello, nulla a che vedere con quello che
temevamo!
Il sole dell’indomani fa luce sulla vera Cina e la
realtà in cui ci immergiamo è molto lontana da quella di casa nostra.
Pochissimi fortunati hanno l’auto (costo minimo 13 milioni, lo stipendio del
personale dell’hotel è di circa 200mila al mese), per lo più il traffico è
composto di taxi, camion, moto, biciclette e pedoni che non possono permettersi
nemmeno la bici. Caratteristica principale del traffico cinese è la sua
imprevedibilità… schivare mezzi contromano, pedoni distratti, veicoli lenti è
una costante.
I container di tutti i team sono stati parcheggiati
in una fabbrica diroccata non lontana dall’hotel. Per arrivarci si deve passare
lungo una via che offre uno spaccato di vita cinese: la gente che vende
qualunque cosa sul bordo della strada (dai prodotti dell’orto ai dolcetti,
dalle pile ai cubetti di carbone); bambini che espletano le loro necessità
fisiologiche davanti a casa (se così si può chiamare un fondo adibito ad
abitazione). Scopriremo poi che c’è persino chi vive nella fabbrica!
La gara parte con una prova spettacolo su una pista
a due corsie di
La gara, disturbata da un caldo sempre crescente, ci
vede soffrire in avvio per poi rimontare e prendere la testa in chiusura di
tappa per solo
Il duello continua l’indomani nelle prove più lunghe
e riusciamo a guadagnare terreno fino ad avere
Purtroppo durante la volata finale si manifesta un
problema serio: la pessima qualità del carburante fornito dagli organizzatori
(che era stato oggetto di critiche già prima della gara) fa sì che il
rendimento del motore sia sempre più scarso e l’emorragia di secondi sia sempre
più grave. Pensate che nel punto più veloce della prova finale perdo ben
1. Caldarola -
D’Esposito Mitsubishi Lancer Evo VI 3.24’24"7
2.
Singh - Oh Proton
Pert a 2"4
3.
Chen Chi Wah - Chan Tang
4.
Green - Mc Kay Mitsubishi
Lancer Evo VI a
11’30"2
5. Lloyd - Gullick Mitsubishi
Lancer Evo VI a
13’44"1
RALLY DI TAILANDIA – Pattaya – 30 Novembre-2
Dicembre
Anche il Rally di Tailandia cambia sede di gara…
sembra si siano messi tutti d’accordo per rendere inutile l’esperienza fatta
nelle gare dell’anno scorso. La nuova base del rally è a Pattaya, celebre
località turistica a
Arrivo qua con ancora qualche chance di vincere il
titolo: devo vincere gara e tre tappe e sperare che Singh non raccolga più di
tre punti. Un po’ poco ma io e Paolo ci proveremo fino in fondo.
Si sta davvero bene in Tailandia in questo periodo,
non piove mai e il clima si mantiene caldo e abbastanza secco. Un programma di
ricognizioni non troppo tirato ci permette di dedicarci a lungo alla piscina e
ai tonificanti massaggi.
Il percorso di gara si dipana nelle campagne a
Ai nastri di partenza ci sono numerosi equipaggi
tailandesi che sulle prime prove faranno segnare dei bei tempi, salvo poi
perdersi poco alla volta per problemi meccanici o a causa della loro irruenza.
Al via è Jimmy Low a prendere il comando delle operazioni, ben deciso a far la lepre.. ma è solo un fuoco di paglia: falloso come già in altre occasioni il malese fora due gomme sulla terza prova e subisce un pesante distacco. Cavenagh si rivela molto veloce ed abbiamo il nostro bel daffare a mettere dietro Singh e lui. Comunque chiudiamo la tappa al comando con Singh al secondo posto. Proviamo anche l’emozione di superare un motorino in prova speciale! Malgrado il buon livello organizzativo della gara qualche sbavatura rimane…
La seconda giornata il duello con Singh continua e
solo nell’ultimo passaggio sulle prove riusciamo ad allungare decisamente fino
ad accumulare
L’indomani Singh parte forte e sulla prima prova,
più lenta delle altre e ricca di bivi, si riprende ben
La giornata conclusiva vede anche un episodio
piuttosto divertente: Cavenagh e Lloyd, ripartiti per la terza tappa dopo
essersi fermati il giorno prima, rientrano al parco assistenza dopo due prove e
si ritirano per i postumi della serata precedente in cui pare che le birre
aperte siano state un po’ troppe!
All’arrivo della gara solo 7 delle 29 auto partite,
questo malgrado un percorso non eccessivamente duro per la meccanica.
Il podio finale sul lungomare di Pattaya dovrebbe
essere l’ultimo atto della carriera di Paolo, a meno che non riesca a
convincerlo nuovamente a staccare dal chiodo matita e quaderno!
Classifica
finale
1. Caldarola -
Cecchini Mitsubishi
Lancer Evo VI 2.33’03”
2.
Singh - Oh Proton
Pert a
3.
Low Lek Han – Hassan Proton Pert a 3’17”
4. Pornsiricherd – Vilalaik Honda Civic
a 18’01”
5. Rajoo – Rajoo Proton
Satria
a 19’04”
IN CONCLUSIONE
Quest’anno mi ha permesso di vivere esperienze
uniche uniche, sotto ogni punto di vista, e non vedo l’ora che ricominci la
nuova stagione per riprovarci. Certo, le spese di trasferta incidono
pesantemente sul budget necessario per affrontare tutto il campionato e le
oltre 200 ore di aereo sono dure ma il
controvalore non è minimamente comparabile con quello che si può avere correndo
in Italia.
Il prossimo anno il Rally di Malesia lascerà il
campionato, a causa delle carenze organizzative, e sarà sostituito dal Rally di
Hokkaido in Giappone che per la prima volta ospita una rally valido per un
titolo FIA, ed è inutile che vi dica che sarò molto orgoglioso di esserci.
Spero che queste pagine, che non possono che essere
un piccolo riassunto di tutte le cose che abbiamo visto e vissuto, vi abbiano
fatto venire la voglia di provarci e di saperne di più. All’anno prossimo con
nuovi racconti!
Le classifiche finali del campionato |
|||
Assoluta |
Gruppo N |
||
Singh (MAL – Proton Pert) |
60 |
Singh (MAL - Proton Pert) |
73 |
Caldarola (I – Mitsubishi Lancer) |
49 |
Caldarola (I - Mitsubishi Lancer) |
52 |
Herbert (NZ – Subaru
Impreza) |
19 |
Crocker (AUS - Subaru Impreza) |
18 |
Leyraud (F – Subaru
Impreza) |
18 |
Jimmy Low (MAL – Proton
Pert) |
18 |
Jimmy Low (MAL – Proton
Pert) |
18 |
Jones (NZ - Mitsubishi Lancer) |
16 |