Sul numero di Tuttorally dello scorso Maggio ho avuto la possibilità di raccontarvi della mia partecipazione al Rally dell’Oman, gara che ha segnato il mio ingresso nel Campionato Medio-Orientale al fianco del pilota giordano Amjad Farrah. Il seguito della stagione si è rivelato molto interessante, sia dal punto di vista strettamente sportivo sia da quello più ampio dell’esperienza di vita e della conoscenza di un mondo così vicino e così lontano dal nostro.
Sportivamente il 2007 ci ha riservato delusioni e momenti esaltanti in ugual misura ma il risultato finale, terzi dietro a Nasser Al-Attiyah e a Khalid Al Qassimi, rispecchia quelle che son state le nostre prestazioni e quindi non ci possiam che ritenere soddisfatti. La stagione 2008 è già iniziata col Rally del Qatar, svoltosi a fine gennaio e per noi decisamente negativo: bloccati da una rottura del cambio quando il podio era a portata di mano. Il sistema di punteggio premia molto la regolarità ed iniziare il nuovo campionato con uno zero in casella non è molto incoraggiante… ma i rally son fatti anche così!
Il Campionato FIA Medio-Orientale
si compone di 8 gare (solo 7 quest’anno, a causa della rinuncia dell’Oman),
tutte su due tappe con una lunghezza totale di prove speciali tra i 250 e i
CIPRO
A Cipro si corrono ben due gare
valide per il Campionato: il Troodos Rally e il Cyprus Rally. Il primo fa parte
dell’area mediorientale già da diversi anni, il secondo è stato inserito l’anno
scorso dopo la sua estromissione dal mondiale. Il paese, geograficamente
appartenente all’Europa, sinceramente mi delude un po’: sembra essere una
specie di Grecia in cui tutto però è pulito ed ordinato; la lunga presenza degli
inglesi probabilmente si fa sentire. I paesaggi e il mare sono probabilmente
interessanti per qualcuno che proviene dalla Russia o dall’Olanda (e infatti
all’aeroporto gli aerei scaricano turisti in continuazione) ma per noi italiani
sono abbastanza “normali” e credo che per trovare qualcosa di davvero
suggestivo bisogni girare un po’. I percorsi invece sono assolutamente
stupefacenti: sapevo per sentito dire quanto fossero tortuose le prove speciali
cipriote ma finché non vedi certe cose coi tuoi occhi non puoi comprendere… Non
conosco altri posti in cui si facciano velocità medie così basse: le curve si
susseguono una dentro l’altra e i chilometri non passano mai... In più la
superficie non è certo delle migliori e trovare il compromesso tra “velocità” ed
affidabilità è quanto mai cruciale perché a veder l’auto andare in pezzi ci
vuole davvero poco. A titolo di esempio cito i
Dal punto di vista organizzativo
le gare cipriote mi hanno deluso: da uno staff abituato a organizzare una prova
del mondiale mi sarei aspettato molto di più (e non è un caso se
GIORDANIA
Correndo con un team giordano e
disputando (e vincendo) tutto il campionato nazionale,
SIRIA
La grande sorpresa. Uno sente parlare della Siria e pensa ai telegiornali, alle notizie di guerra, immagina donne incappucciate … poi si trova a entrare nel paese e deve rivedere tutte le informazioni in suo possesso. Si tratta, va detto subito, di un paese comunista in senso stretto e quindi non è che una versione araba della Bulgaria di un po’ di anni fa: basti tener presente che dovunque campeggiano ritratti del presidente Assad, recentemente rieletto alla guida del paese (era il solo candidato), che le bandiere siriane sono a ogni finestra e che le numerose caserme sembrano più invitanti delle abitazioni della popolazione. Per contro il paese è ricco di spunti turistici: Damasco è una delle città più antiche del mondo ma un calendario troppo affollato non mi ha permesso di visitarla. Però sono riuscito a ritagliarmi un giorno per visitare Sadnaya (centro logistico del rally) e Maloula, delizioso paesino scavato nella roccia, e le loro chiese. Avete letto bene, ho scritto chiese: la zona in questione è ad alta concentrazione cristiana e i fedeli delle due religioni convivono pacificamente, come peraltro avviene in altri paesi della regione. Altro aspetto non di poco conto della nazione è che dovunque si vada si può lasciare l’auto aperta con i propri beni dentro essendo certi di ritrovare tutto al proprio ritorno.
Il percorso di gara è
fondamentalmente desertico, con alcuni tratti più definiti ed altri dove è
possibile inventare i tagli che si preferisce. Si
tratta dell’unico rally dell’anno in Siria e per questo motivo si sono
evidenziate alcune lacune organizzative di cui saremo vittime. L’evento che compromette la nostra corsa si verifica già
sulla seconda prova speciale: giungiamo in un punto in cui si dividono numerose
piste ma inaspettatamente quella che contavamo di imboccare è stata sbarrata
con una rete dai commissari, imbocchiamo allora la parallela ma questa termina
dopo alcune centinaia di metri in un fossato! Le due auto che ci precedevano
sono riusciti a evitarlo, noi ci finiamo dentro con metà auto e passeranno
oltre
LIBANO
Altra
gara con caratteristiche particolarissime è il Rally del Libano, si tratta
infatti della sola gara su asfalto del campionato… e che asfalto! Le strade
libanesi sono ricche di insidie, veloci, scivolose, spesso strette... per tutti
questi motivi sono terreno di caccia dei piloti locali che nessuno riesce a contrastare,
stante la loro perfetta conoscenza del percorso. Anche nel 2007 la vittoria è
andata al mio ex-pilota Roger Feghali, ed è la quinta volta.
Tutto sommato il Libano mi piace, sarà che come
conformazione mi ricorda un po'
Una delle prove speciali del rally, molto lontana dalle
altre ma particolarmente interessante, si snoda sui
La gara, nell’insolita collocazione novembrina che le è
toccata nel 2007, si è rivelata qualcosa di epico: la seconda tappa ci ha visto
correre sotto il diluvio e nella nebbia fitta al punto che erano più sicure le
prove speciali dei trasferimenti… nelle prime almeno avevi le note e la
certezza di non incrociare nessuno!
DUBAI
Dubai non è che uno dei sette emirati che compongono gli
Emirati Arabi Uniti, ma è di gran lunga il più famoso. La città principale è
estremamente americanizzata nell’aspetto ma soprattutto è un immenso cantiere…
almeno metà delle aree indicate sulla mappa cittadina riportano la dicitura
“under construction”. Si dice che il 35% delle gru mondiali sia a Dubai… un
valore che sembra esagerato ma a cui si può anche credere dopo aver dato
un’occhiata in giro: qua si sta erigendo un grattacielo di
La gara è prettamente desertica ma sinceramente il percorso
mi delude un po’… mi aspettavo qualcosa di più stimolante e invece le prove
della prima tappa sono molto rotte con frequenti buche, attraversamenti di
wadi, pietre dovunque. Un vero massacro con metà delle auto ferme già nel primo
giorno, per fortuna anche qua c’è il superrally e all’indomani possono
ripartire quasi tutti.
I confini tra Oman ed Emirati Arabi non sono definiti con
grande chiarezza e solo di recente accordi tra i due paesi hanno risolto le
dispute territoriali. Il fatto che sulle prove della prima tappa il cellulare
agganciasse la rete telefonica omanita e ancor di più il fatto che un equipaggio
durante le ricognizioni sia stato fermato dalla polizia dell’Oman che gli
chiedeva spiegazioni della sua presenza in quella zona fanno sorgere più di un
legittimo dubbio sul paese in cui si sia effettivamente svolta la gara!
QATAR
Dopo una brevissima pausa invernale l’edizione 2008 del
Campionato Medio-Orientale ha preso il via dal Qatar. Era l’unica gara che
avevo saltato l’anno passato e quindi ero molto curioso di completare
l’excursus sui vari paesi e sui loro percorsi. Il Qatar mi è piaciuto molto di
più di Dubai, l’impronta è la stessa ma in Qatar è tutto molto più “soft”, non
c’è la stessa frenesia di investire, spendere e costruire, le tradizioni sono
comunque molto sentite, insomma un posto maggiormente a misura d’uomo. Tra le
insolite usanze dell’emirato c’è quella di garantire a tutti i cittadini uno
stipendio, un pacchetto azionario e una casa… merito del petrolio che da queste
parti sgorga copioso. Alla pompa la benzina costa circa 0,15 € al litro… ogni
commento è superfluo…
La gara è ancora tipicamente desertica, qua più che mai,
stante l’assenza di rilievi degni di questo nome. Ma abbiamo tutti una
piacevolissima sorpresa: gli organizzatori hanno stabilito un nuovo standard di
riferimento per le gare desertiche con un attento lavoro di preparazione del
percorso. In primo luogo tutte le prove sono state lisciate col grader, inoltre
il frequente ricorso ai controlli di passaggio e l’utilizzo di paletti e reti
hanno portato a delimitare le prove speciali senza possibilità di errore e al
tempo stesso rendendo pressoché impossibili tagli grossi. Davvero un lavoro
certosino che ha permesso di correre concentrandosi sulla guida e sul
divertimento!
Già detto del nostro sfortunato ritiro va sottolineata
l’eccellente prova dei piloti locali che chiudono ai primi tre posti, guidati
dal solito pigliatutto Nasser Al Attiyah, che qua ha portato al debutto la
nuova Subaru Impreza N14, regalandole il primo successo.
RICOGNIZIONI
Il regolamento sulle ricognizioni è piuttosto stretto con
due soli passaggi consentiti prima della gara, per giunta ad andatura molto
ridotta: sulle auto tutti devono installare un Gps che controlla che non si
superino i
RALLY
NAZIONALI
Se nel
Campionato Medio-Orientale il numero di partenti è ragionevole le cose vanno
decisamente male quando ci si sofferma sulle gare dei singoli campionati
nazionali. Si tratta in questo caso di gare di un giorno, simili ai nostri
Coppa Italia, ma che attingono a un bacino di piloti decisamente ridotto… ho
accennato prima al Rallye du Printemps, disputato in Libano, nel quale siamo
partiti in 12! Particolarità: 5 auto (più un apripista) erano allestite dalla
Motortune, la struttura che fa capo a Roger Feghali. Praticamente il rally è
organizzato per far lavorare lui!
Con
Amjad abbiamo inoltre preso parte a tutto il campionato giordano per il quale
contano, oltre al Jordan Rally, altre 4 gare nazionali. Mancando la tradizione
nostrana qua tutte le gare son organizzate dallo stesso Automobile Club,
partono sempre nello stesso posto e sono chiamate… 1° Rally Nazionale, 2° Rally
Nazionale, 3° Rally Nazionale ecc… Pensare ai mille nomi fantasiosi utilizzati
dalle nostre parti per battezzare una gara può aiutare a capire il diverso
sviluppo della scena rallystica da queste parti. Nelle gare nazionali si può
correre anche con le auto del cosiddetto gruppo S: praticamente qualunque cosa
abbia un motore, roll-bar e cinture. In questo modo si cercano di rimpinguare
elenchi iscritti desolatamente vuoti (in Giordania circa 15 auto a gara),
purtroppo non è facile capire cosa manchi ai rally da queste parti per spiccare
il volo…
Tra le
cose curiose da sapere dei rally nazionali ci sono le tasse di iscrizioni
ridicolmente basse: alle gare di campionato giordano si partecipa con circa 50
euro! Inoltre al mio primo rally nazionale (appunto, il 1° Rally Nazionale) nel
momento in cui mi hanno consegnato il regolamento di gara ho capito che non mi
sarebbe servito a molto… non trattandosi di un evento internazionale era
redatto solo in arabo!
PILOTI
L’iscrizione
obbligatoria al Campionato Medio-Orientale spinge un certo numero di piloti a
seguire tutta la stagione e quindi si ritrovano spesso gli stessi avversari un
po’ dappertutto. Non intendo parlarvi di tutti i protagonisti ma almeno
presentarvi i principali:
NASSER
AL ATTIYAH (Qatar), campione del Mondo Produzione nel 2006, è sicuramente il
più talentuoso dei piloti arabi. Le sue prestazioni sono semplicemente
inarrivabili per tutti, si tratta di una persona decisamente gradevole, pilota
BMW nei raid, olimpionico di tiro al piattello, ama l’Italia in cui viene
spesso ad allenarsi.
KHALID
AL QASSIMI (Emirati Arabi Uniti), figlio dello sceicco di Abu Dhabi, alter-ego
di Al Attiyah. Nel 2008 il suo ruolo di pilota ufficiale Ford nel Mondiale lo
ha portato lontano dal Medio Oriente, nel quale non correrà. Curiosità: si dice
che i 5 anni con Ford, comprensivi della pubblicità “Abu Dhabi” sulle auto
ufficiali e in abbinamento al Campionato del Mondo siano costati “solo” 400
milioni di dollari.
IL
DUELLO
L’anno
scorso la loro lotta si è conclusa solo all’ultima gara quando Nasser ha
annullato il gap derivante dai due ritiri di inizio stagione e si è aggiudicato
il titolo per via della discriminante. La rivalità tra i due (ennesimo capitolo
di una lunga tradizione di “screzi” tra i piloti dei due paesi limitrofi) ha
portato al tristissimo finale di stagione con le ultime prove del Rally di
Dubai annullate dopo che alcuni esponenti della Federazione del Qatar hanno
trovato in prova una lastra d’acciaio con dei chiodi conficcati. Lastra messa
lì dagli amici di Al Qassimi in modo da fermare Al Attiyah, secondo loro;
lastra messa lì da loro stessi in modo da sollevare un pandemonio e chiudere la
gara a quel punto, secondo Al Qassimi. Insomma, anche qua avvengono episodi
poco chiari… ripenso all’Adriatico 2003 e decisamente mi sento a casa!
MICHEL
SALEH (Libano), vive a Dubai ed è la vera leggenda dei rally in Medio Oriente.
Ha disputato il suo primo rally in Kuwait nel ‘74 e da allora non ha più
smesso! Ama ripetere che ha visto ragazzini tutti i piloti di adesso e che li
ha messi lui dietro a un volante. Ormai non più velocissimo ma sempre regolare
e pericoloso, è capace di esaltarsi quando vede degli spettatori e per amore
dello show può fare disastri di ogni genere… Al rally del Libano è volato
fuoristrada nella nebbia ed ha preso una casa diversi metri più sotto… in un
tratto di trasferimento! E’ una vera miniera di aneddoti e di episodi
incredibili dei rally a queste latitudini… qualcuno dovrebbe fargli scrivere un
libro.
NICK
GEORGIOU (vive a Londra, ma è di origine inglese-libanese-cipriota-omanita),
25enne, giovanissimo per questo campionato, figlio d’arte, suo padre era molto
quotato e ha vinto diverse volte il campionato dell’Oman, l’anno scorso ha
disputato la sua prima stagione di gare e sta facendo grandi progressi.
Soprattutto sulle gare veloci è già molto temibile.
DONNE.
Piloti “in gonnella” si trovano anche da queste parti e sono quasi tutte
giordane: su questo sicuramente incide una condizione femminile molto più
libera in Giordania che in altri paesi più ancorati alla tradizione (ad esempio
in Arabia Saudita alle donne non è consentito guidare e in auto devono
tradizionalmente sedersi sui sedili posteriori). Si pensi che nei rally
nazionali ci sono almeno un paio di pilotesse ogni gara (su 15 partenti)… da
noi va molto peggio! Le più brave sono Abir Batikh e Nancy Al-Majali anche se
raramente varcano i confini nazionali per correre.
ANONIMO.
Non vi svelo i protagonisti di questa conversazione tra pilota e navigatore
(più anziano) alla fine della stagione 2007… “X devi capire che il mio team ha
un’impronta giovane, non posso correre con mio nonno a fianco!”… la cura? prima
della prossima stagione trapianto di capelli e lifting per eliminare le
antiestetiche borse sotto gli occhi!! Tutto pagato dal munifico pilota
ovviamente…
In
Qatar X era tale e quale come lo avevo lasciato… ma da qui alla prossima gara
di Campionato ci sono diversi mesi… accetterà le richieste del suo pilota??
Altri piloti giordani: Mazen Tantash e Ammar
Hijazi
DESERTO
Senz’altro
i rally desertici sono la peculiarità principale del Medio Oriente: se bene o
male, le prove della Giordania, dell’Oman o del Libano possono assomigliare a
qualcosa che conosciamo, il tipo di percorso che si incontra in Qatar o in
altri posti non ha nulla a che vedere con i terreni europei.
Si
parla di rally nel deserto ma non ci si devono immaginare le grandi dune di
sabbia del Sahara, semplicemente si tratta di gare in spazi molto aperti: aree
sostanzialmente pianeggianti in cui si può passare praticamente dovunque per
andare da un punto all’altro. I percorsi delle prove speciali incrociano e
connettono tutte le piste che si trovano nella zona, ma spesso è possibile
trovare delle scorciatoie (i famosi tagli) per raddrizzare delle curve,
saltarle completamente, allargare le traiettorie di ingresso a qualche curva
lenta ecc. L’interpretazione del percorso è molto complicata, sia per il pilota
sia per il navigatore perché il paesaggio non è statico: il passaggio di
un’auto in un punto in cui nessuno era ancora passato lascia le tracce di una
nuova pista. Di conseguenza il percorso muta radicalmente aspetto durante la
gara coi passaggi e i tagli dei concorrenti. Certe curve spariscono, le
traiettorie cambiano e spesso ci si ritrova a leggere delle note che non hanno
più attinenza con la strada… E’ davvero difficile da spiegare, bisogna provarci
per capirlo!
Proprio
per evitare le “furbate” più rilevanti da qualche anno le posizioni delle auto
sul percorso vengono rilevate col GPS: fino al 2007 era consentita una
tolleranza di ±